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Il lievito è sempre un ‘organismo vivente’ e immetterlo signifca immettere nella fisiologia qualche principio di vita oganizzato che in qualche maniera può influenzare la fisiologia.
L’ayurveda però non è vegetariano ma considera la carne come un farmaco, un ricostituente da usare con le persone malate o in convalescenza. Poi la carne andrebbe scelta bene, tra la selvaggina di buona qualità che somiglia in qualche maniera ai frutti degli alberi da frutto. E poi andrebbe cucinata e speziata in un modo molto particolare e originale che la fa diventare qualcosa di diverso da come immaginiamo la carne noi occidentali.
Insomma mangiare qualcosa di ‘vivente’ crea sempre problemi all’organismo che li ingerisce. In questo senso va intesa questa prudenza dell’ayurveda nel mangiare lieviti, yoghourt o altri cibi che in qualche maniera contengono sostanze ‘viventi’. L’ayurveda non sostiene un vegetarianesimo ‘culturale’, preconcetto; la sua posizione deriva dal fatto che sa leggere gli effetti di alcuni cibi ‘viventi’ sulla fisiologia umana e quindi li evita il più possibile.
Spero di aver risposto bene alla vostra domanda.