Bisogna distinguere prima di tutto di quale biancospino stiamo parlando. Il nome scientifico del Biancospino è sempre Crataegus oxyancantha ma sono due le forme che vengono usate in terapia: l’estratto idro-alcoolico (E.I.A.) chiamato spesso tintura madre e il macerato glicerico.
- La posologia dell’E.I.A. va concordata con il medico perché può variare di molto a seconda delle situazione e all’associazione con le terapie convenzionali e può andare dalle 20 fino alla 50 gocce 2-3 volte al giorno diluite in un po’ d’acqua.
- La posologia del macerato glicerico può andare dalle 20 alle 50 gocce diluite in acqua, due volte nell’arco della giornata. Ma anche in questo caso è meglio farsi aiutare dal proprio medico esperto in fitoterapia.
Siccome il biancospino non è irritante per la mucosa gastrica ed è anche di un certo buon sapore sarebbe meglio prenderlo a stomaco vuoto distante dai pasti, altrimenti si può prendere anche a stomaco pieno.
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Qui sotto due belle immagini dei fiori e dei frutti del Biancospino